A parlarci dell’incredibile storia dell’antico Egitto è Christian Jacq, classe 1947, egittologo e valido studioso (vincitore nel 1981 del Prix Maison de la Presse per il saggio L’Égypte des grands pharaons), ma anche prolifico narratore noto al grande pubblico in particolare per il ciclo di romanzi legati alla figura del faraone Ramses II.
In questo libro l’autore abbandona temporaneamente la scrittura narrativa in favore dell’antica predisposizione saggistica per avvicinarci allo studio dell’Egitto faraonico. Si tratta infatti di un vero e proprio prontuario nel quale le nozioni principali sono condensate in un agile saggio dalla scrittura chiara e immediata.
Il discorso si sofferma non solo sull’inquadramento storico e geografico dell’Egitto, ma anche sulla società, sul pensiero religioso, la conoscenza scientifica, l’istituzione faraonica, l’arte e, infine, sulla caratteristica forse più emblematica di questa antica civiltà: la scrittura geroglifica. Di quest’ultimo aspetto culturale, Jacq sottolinea, a ragione, la figura di Jean-François Champollion (al quale ha dedicato altri studi), vero e proprio padre dell’egittologia, che nel 1822 decifrò per la prima volta i geroglifici, presentando a Parigi una tavola di corrispondenza tra i segni delle scritture in geroglifico, demotico e greco.
Il libro rappresenta sicuramente uno strumento che ci permette di orientarci nello sconfinato – ma ancora poco conosciuto – mondo delle fonti sull’antico Egitto e proprio per questo l’autore, oltre a concentrarsi sui testi, ci presenta un’accurata bibliografia specifica per ogni capitolo trattato. Tuttavia, non va di certo considerato come semplice letteratura grigia, dato che Jacq ci trasmette pagina dopo pagina quella per molti studiosi viene definita una vera e propria vocazione di studio.
Ci sentiamo di consigliarvi quindi un libro che parte dalla ricerca, dall’impegno ma anche dalla passione di un esperto votato alla narrazione e che si rivolge a chiunque voglia iniziare a immergersi nell’affascinante scoperta di una civiltà del passato: lo trovi in biblioteca.
Mauro Locatelli