I Tesori della Biblioteca del Seminario in Mostra al Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello (VA)

Dal 16 dicembre 2023 al 1 giugno 2025, la mostra Incontri di mondi lontani. Dai viaggi d’esplorazione di fine ’800 alle ricerche di Angelo e Alfredo Castiglioni (allestita presso il Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello a Varese) ospiterà due dei tesori del Fondo Antico della Biblioteca «Cardinale Carlo Maria Martini» del Seminario Arcivescovile di Milano.

DoveQuando
Museo Civico Archeologico
di Villa Mirabello

Piazza della Motta, 4, 21100 Varese
Vai al sito web
dal 16 dicembre 2023
al 1 giugno 2025

Attraverso materiali originali provenienti dall’archivio e dalla collezione privata Castiglioni, dalle collezioni del Museo Etnografico Castiglioni di Varese, da quelle del Museo Archeologico di Villa Mirabello, dalla Biblioteca Civica di Varese, dalla Biblioteca del Seminario di Milano e da collezioni private, la rassegna narra una storia che comincia con le figure e le imprese di alcuni importanti esploratori italiani dell’Ottocento e termina con le ricerche condotte in oltre sessant’anni dagli esploratori varesini Angelo e Alfredo Castiglioni nel continente africano e in Amazzonia.

Il primo pezzo messo a disposizione dalla Biblioteca del Seminario è un manoscritto contenente una Raccolta di Preghiere in Lingua Ge’èz. Il codice, realizzato in pergamena e databile a cavallo tra XIX e XX secolo in base a grafia e stile delle illustrazioni, si colloca all’interno della produzione letteraria in lingua ge‛èz (la lingua etiopica classica) e, come la maggior parte opere più importanti di questo tipo, propone un contenuto attinente alla letteratura della Chiesa ortodossa etiope. Il volume si conserva in una guaina di pergamena semirigida a sua volta inserita in un porta libro con tracolla, sempre in pergamena. Oltre al testo, vi sono cinque illustrazioni colorate a piena pagina che rappresentano rispettivamente: la Santissima Trinità con i Simboli dei quattro Evangelisti, il Battesimo di Gesù al fiume Giordano, la Deposizione di Gesù, la Crocifissione di Gesù e l’Arcangelo Gabriele.

Il secondo manoscritto proveniente dalla Biblioteca del Seminario – di cui verranno esposte le riproduzioni delle grandi tavole acquerellate raffiguranti le mappe del globo terracqueo – è il Trattato universale. Descrittione et sito de tutta la Terra sin qui conosciuta di Urbano Monte: opera importante e ben nota, sia ai bibliografi che agli studiosi di storia della geografia e della cartografia. L’autore del Trattato universale fu un nobile milanese che visse nel sedicesimo secolo (nacque il 16 agosto 1544 e morì il 15 maggio 1613): uomo assai timorato, non occupò mai cariche pubbliche e nel corso della vita si dedicò all’amministrazione dei beni di famiglia, alle opere pie e agli studi, attinenti principalmente alla storia, alla cartografia e alla trattatistica legata ai viaggi e alle scoperte geografiche. Il suo testo si conserva oggi in tre manoscritti autografi, diversi tra loro; quello conservato presso la Biblioteca del Seminario è il secondo in termini cronologici (è datato all’anno 1590) e si può identificare come la bella copia dell’autore.

Il Tratto universale di Urbano Monte è una opera monumentale divisa in quattro libri: ogni libro affronta la descrizione e la rappresentazione del globo da punti di vista differenti. Il Primo Libro tratta varie questioni di cosmografia che evidenziano come l’autore si appoggiasse a conoscenze e cognizioni abbastanza diffuse in Italia e in Europa occidentale alla fine del secolo XVI, senza apportare quindi un carattere di particolare innovazione scientifica. Il Secondo Libro, più breve, è invece una sorta di compendio di termini e strumentazioni geografiche utili per comprendere il contenuto delle mappe successive (poli, equatore, latitudine e longitudine). Il Terzo Libro contiene invece il Trattato vero e proprio, il “tesoro” dell’opera di Urbano Monte: si tratta di 60 grandi tavole acquerellate, contenenti le carte geografiche raffiguranti il globo terracqueo. Ogni tavola riproduce una porzione del pianeta ed è seguita dalla descrizione della tavola stessa, più o meno dettagliata a seconda della porzione terrestre rappresentata e delle conoscenze relative alla stessa. Il Quarto Libro, infine, è destinato ad accogliere altre 14 tavole, non numerate, in cui sono rappresentati (e decritti poi nella parte di testo) diversi fenomeni, quali eclissi solari e lunari.

Il Terzo Libro è certamente il più originale, sia per quelli che sono la cura e l’aggiornamento delle informazioni che per il disegno delle varie terre, isole e continenti; a questo si aggiunga che le tavole sono ricche di particolari curiosi e ricercati: ritratti di personaggi importanti, di animali reali e fantastici, di mostri marini e di flotte che solcano gli oceani a vele spiegate. Il tipo di proiezione adottata da Urbano Monte – che non era geografo o cartografo di professione – nel tentativo di restituire la tridimensionalità del pianeta in una raffigurazione piana, è la proiezione polare: il Polo Nord è al centro, le diverse carte sono disposte secondo fasce concentriche e il Polo Sud risulta situato nella circonferenza esterna. Importante particolarità dell’opera di Urbano Monte è quella legata alla modalità di fruizione della stessa: infatti, le varie tavole erano pensate per essere montate assieme su di un sopporto (che potesse anche essere ruotato), in modo da formare un maestoso e suggestivo mappamondo di circa 140 centimetri di raggio.

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