Il Buio Oltre la Siepe / Harper Lee

La trama e la tematica di fondo di questo celebre romanzo ruotano attorno al pregiudizio. Oltre che per la profondità del suo racconto, Harper Lee ottenne il premio Pulitzer per la narrativa nel 1961 proprio perché l’elemento razziale, in quegli Stati Uniti del Sud nei quali il romanzo è ambientato, era ancora all’ordine del giorno.

Entrambi i titoli del libro – quello inglese e la sua traduzione italiana – ci restituiscono in maniera immediata l’impatto del suo significato profondo. Il buio oltre la siepe, ovvero quell’ignoto che attrae e spaventa i piccoli protagonisti della storia, tende a creare in un contesto di gioco, ma non solo, l’errata convinzione che il recluso vicino di casa, al di là della loro siepe, sia un mostro grottesco e affascinante, quando in realtà si dimostrerà un personaggio profondamente umano e in cerca di affetto. Così, il titolo americano, To kill a mockingbird, ci descrive in maniera più velata lo stesso concetto: uccidere un tordo, propriamente un tordo beffeggiatore, è un gesto inspiegabile e crudele, come ci suggerisce l’autrice.

Infatti, nell’episodio centrale del libro, è proprio l’immotivato elemento pregiudiziale che genera il razzismo ipocrita degli abitanti dell’immaginaria città di Maycomb, Alabama i quali non daranno scampo a Tom Robinson, un afroamericano che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Durante il processo sembra che tutti i cittadini percepiscano l’ingiustizia che si sta perpetrando, ma ci si aspetta che in un contesto chiuso e immobile nessuno faccia niente per evitarla.

Tuttavia, è proprio in questi casi che le figure positive e commoventi spiccano e brillano di luce propria. Prima fra tutte Atticus Finch, padre dei protagonisti, avvocato assegnato alla difesa di Robinson e per questo maltrattato da tutti, ma soprattutto simbolo dell’onestà intellettuale e morale, che, anche se a fatica, comincia a seminare i suoi giusti dubbi tra l’opinione pubblica.

Un libro bello e forte, un classico della letteratura americana che ci sentiamo di consigliare: lo trovi in Biblioteca.

Mauro Locatelli

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