La Biblioteca nell’anno del Covid… e non solo!

La Biblioteca del Seminario, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, non si è fermata. Sempre aperta – anche per gli utenti esterni (seguendo le normative atte a prevenire il contagio) – la biblioteca ha operato un incremento attento e scrupoloso del suo patrimonio librario, attraverso acquisti di monografie e periodici relativi a diversi ambiti del sapere. Tutto ciò grazie anche all’attività della Commissione Biblioteca che valuta i vari aspetti relativi alla vita della biblioteca e cura la scelta degli acquisti nelle diverse aree di competenza: Sacra Scrittura, Filosofia, Teologia Sistematica, Letteratura e Arte, Storia e Patrologia, Ecumenismo e Religioni, Teologia Pratica (Spiritualità, Pastorale, Liturgia, Sacramenti, Morale, Diritto e Scienze umane).

Ragionando in termini numerici, la biblioteca conta attualmente circa 220.000 monografie correnti; monografie il cui incremento medio annuo è significativo, infatti, nel 2021 sono entrati a far parte del patrimonio librario circa 5.000 nuovi volumi.

I periodici correnti sono invece 430: di questi 230 arrivano in cambio con la rivista del Seminario «La Scuola Cattolica», mentre 200 sono in abbonamento. Circa 1.000 sono invece i periodici storici cessati.

E infine, 246 sono le collane attualmente sottoscritte.

La conservazione e la possibilità di fruizione di una tale mole libraria ha richiesto e richiede una cura costante dello spazio in biblioteca. Dal 2000 al 2012 gli ambienti della biblioteca hanno subito un ampliamento radicale e una completa ristrutturazione e ridistribuzione degli spazi. Non entrando in merito sulle varie fasi dei lavori che hanno visto coinvolto in maniera diretta l’Ufficio Tecnico del Seminario, si descrive quella che è la situazione attuale:

  • 12.5 km lineari di scaffalature disponibili;
  • 4 depositi librari (uno di questi su 3 livelli) organizzati con scaffali compattabili;
  • 1 sala lettura su due livelli;
  • 1 emeroteca;
  • 3 uffici per la catalogazione.

Ovviamente, oltre alla cura dello spazio, per far sì che la “macchina biblioteca” funzioni, vitale è la cura dei libri stessi, cura che – nelle molteplici fasi legate al loro ingresso in biblioteca – è affidata al personale bibliotecario specializzato, costituito da 6 persone che – in diversi ambiti – seguono i vari processi: dall’acquisto di monografie e periodici, alla gestione delle donazioni, alla catalogazione e soggettazione, fino alla collocazione a scaffale dei volumi e alla loro distribuzione all’utenza tramite l’attività di reference bibliografico.

Al personale specializzato, si affiancano, di anno in anno, anche alcuni seminaristi incaricati il cui servizio consistente nella ricollocazione e nel recupero dei libri nei depositi.

Conservazione e valorizzazione dei fondi antichi e preziosi

Rispetto alla conservazione e valorizzazione dei fondi antichi e preziosi, la Biblioteca del Seminario ha predisposto spazi adeguati ad accogliere e mettere in sicurezza i suoi importanti e significativi fondi antichi e preziosi che contano:

  • 130 incunaboli;
  • 1.824 cinquecentine;
  • 9 manoscritti antichi;
  • 700 dispense manoscritte;
  • 2.600 seicentine;
  • 12.400 settecentine;
  • 25.700 libri dell’Ottocento;
  • 15.000 opuscoli a cavallo tra XVI e XX secolo.

Conservazione della produzione libraria e delle fonti relative alla storia del territorio

In relazione invece alla conservazione della memoria storica legata al territorio della Diocesi, la biblioteca del Seminario, accoglie numerose donazioni librarie che spesso contribuiscono a incrementare proprio questo tipo di pubblicazioni.

Da un lato le grandi donazioni storiche di personalità ecclesiastiche di rilievo: il Card. Ratti, poi Pio XI, il Card. Andrea Carlo Ferrari, il Card. Giovanni Colombo e il Card. Carlo Maria Martini.

Dall’altro le donazioni correnti di presbiteri o di laici della Diocesi: la biblioteca si occupa di recepire tali lasciti, di valutarli (con una attenzione rivolta anche a quelle pubblicazioni minori che testimonino però la storia della Diocesi stessa) e di inserirli nel patrimonio della biblioteca, catalogando i volumi e collocandoli a scaffale.

Dati in rete e reti di biblioteche: accessibilità e cooperazione

Relativamente all’accessibilità e alla cooperazione, la biblioteca del Seminario è aperta a tutti gli utenti esterni che possono consultare e prendere libri in prestito. È anche inserita nel Sistema bibliotecario Valli dei Mulini della provincia di Varese che garantisce la gratuità della tessera per gli utenti aderenti al sistema stesso.

Recentemente si sta avviando un legame con l’Università Cattolica di Milano, che coinvolgerà la biblioteca e il CRELEB – Centro di ricerca Europeo libro, editoria, biblioteca dell’Università Cattolica stessa.

Inoltre, la biblioteca dispone di un Catalogo Online e da quest’anno è entrata in maniera attiva in ACNP – Il catalogo italiano dei periodici; per quanto riguarda invece le monografie, la biblioteca guarda con attenzione ai progetti di catalogazione partecipata.

“Oltre lo scaffale”: mostre, convegni, presentazioni di libri, attività di comunicazione e stage universitari

Su questo punto molto si può fare: mostre bibliografiche che andranno incrementate, apertura per visite guidate (servizio questo già attivo, ma che con il Covid si è molto rallentato e andrà rilanciato), apertura di uno spazio online specifico dedicato alla biblioteca, da affiancare a una presenza della stessa sui Social Network.

La Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Milano ha da sempre investito le sue forze soprattutto verso quella funzione che la caratterizza come strumento per la formazione dei futuri presbiteri, con una attenzione rivolta all’incremento ragionato delle collezioni, alla conservazione dei fondi antichi e preziosi e alla conservazione della produzione libraria e delle fonti relative alla storia (soprattutto religiosa) del territorio della diocesi di Milano.

La prospettiva futura è – mantenendo saldo quanto già fatto fino ad ora e perseguendolo – rafforzare anche una apertura più attiva della biblioteca verso l’esterno: attraverso una maggiore cooperazione e un incremento di altre attività (mostre bibliografiche, convegni) e, di conseguenza, anche di tutta quella parte più propriamente comunicativa, soprattutto online: tutto ciò porta la biblioteca fuori dai suoi scaffali, direttamente rivolta verso i suoi utenti.

Alessandro Tedesco

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